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Dott. DANIELE G. MASCIULLO - Classe 1976, è nato e risiede a Galatina, in provincia di Lecce. Giornalista. E' editore e direttore responsabile di circoitalia.it Appassionato dell'arte circense, è socio del Club Amici del Circo (C.A.de.C). Il blog personale è www.danielemasciullo.com

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“Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti”

Compagnia blucinQue presenta in prima assoluta uno spettacolo in cui teatro, danza, musica dal vivo, opera lirica e circo contemporaneo dialogano e si intrecciano sulla scena, per creare una nuova opera in occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini, tra i più grandi compositori musicali di sempre. “Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti” è un progetto che nasce da una co-produzione tra blucinQue, Entroterre Festival e Orchestra della Toscana ed è sostenuto dal Centro nazionale di produzione blucinQue Nice. L’anteprima dello spettacolo andrà in scena nell’ambito del Festival internazionale Sul filo del circo di Grugliasco dal 7 al 9 giugno al Teatro Le Serre, in via Tiziano Lanza 31. L’appuntamento è fissato il 7 e 8 giugno alle ore 21:30, il 9 giugno alle ore 21.

Lo spettacolo porta in scena dodici protagoniste al femminile (5 performer, un trio d’archi, una musicista di elettronica e violoncello, una voce con la direzione della coreografa e una direttrice d’orchestra), un’orchestra di 45 musicisti, facendo emergere le caratteristiche di cinque icone femminili delle opere del compositore: Manon Lescaut (1883); La Bohème (1896); Tosca (1900); Madame Butterfly (1904) e Turandot (1926).

Teatrodanza, circo contemporaneo e musica live si incontrano in un dialogo, per un coro di donne in movimento, ispirate alle figure femminili di Puccini, come portatrici di talento e capaci di scegliere e agire per affermare la propria personalità, i propri sogni e i propri ideali. Donne che cedono alle debolezze, rimangono spiazzate dalle lotte e dalle vertigini della vita e amorose, e cadono per poi rialzarsi e reagire per trasformare l’ambiente, trovare nuove prospettive e affrontare le sfide che si presentano per potersi rinnovare attraverso il lavoro del corpo in scena.

Una rivisitazione artistica in chiave contemporanea, perché il movimento e l’uso dello spazio in questo “coro di corpi” supera il canto a favore delle partiture musicali che vengono modellate con suoni dell’ambiente e a volte scorci di testo interpretati dall’attore Ivan Ieri o arie. L’opera si struttura in coreografie aeree e terrene, in un atto liberatorio del corpo che vuole emergere privo di costrizioni danzando. Così le donne si sostengono, cadono e si rialzano, si preparano, viaggiano nel tempo, tra passato presente e futuro, e nello spazio scenico si spostano come un’onda che di volta in volta fa affiorare caratteristiche, segni, luoghi e personalità delle cinque figure, da Manon a Cio Cio San, da Mimì a Tosca a Turandot.  Queste immagini femminili non sono solo icone della scena pucciniana, ma anche la trasposizione di donne conosciute da Puccini, storie di mondi che ancora oggi fanno riflettere e portano l’attenzione sull’identità femminile del nostro tempo.

“La volontà è quella di parlare intimamente al pubblico per portarlo in un viaggio visionario – commenta Caterina Mochi Sismondi, direttrice artistica della Compagnia blucinQue e regista e coreografa dello spettacolo -. Lavorare su Puccini è stato un invito a cogliere nelle sue donne il coraggio di osare, il talento, la capacità di reagire e agire per tutelare la propria identità e i propri diritti, e questi focus vengono portati sulla scena attraverso una modalità espressiva che vuole, nella sintesi delle arti  e con la forza della danza e del movimento, percorrere una strada innovativa, celebrando la tradizione culturale e l’importanza di queste opere del maestro Puccini attraverso una riflessione del compositore. stesso in scena ad uno scrittoio”.

Uno spettacolo onirico e avvolgente, dove la musica classica incontra la musica contemporanea ed elettronica della compositrice Beatrice Zanin; il teatro e la danza si sposano anche con la dimensione del circo contemporaneo: le azioni sceniche divengono così spiazzanti e in continuo fluttuare tra terra e cielo, con un filo drammaturgico che, in modo impercettibile, tiene unite le cinque opere di Puccini nel  dialogo tra le diverse discipline e la rivisitazione di alcuni dei libretti di Puccini.

Gli allestimenti scenografici richiamano un vecchio teatro o una sala concerto di una reggia in decadenza, come un luogo sospeso nel tempo. Ogni elemento scenico diventa interattivo e dinamico, niente rimane stabile e uguale a se stesso, oggetti di scena, come un video che diventa quadro cangiante, attrezzi, parole e corpi danzano in diverse direzioni acquisendo nuovo significato, nella ricerca della libertà anche attraverso il volo, pur andando alla ricerca di segni riconoscibili e classici che sono base dell’estetica di blucinQue, dove tutto trova il modo di essere danzato e reinterpretato, insieme alle composizione di luci, curate con Massimo Vesco, light designer dei lavori di Compagnia.

“In scena, oltre alla danza, si alternano alcune tecniche di circo contemporaneo come la sospensione capillare che porta in aria Cio Cio San e la trasforma in Butterfly o la corda aerea che diviene armatura, protezione e possibile via di fuga per Turandot – spiega la regista -. Tutti gli attrezzi, come anche le cinghie, il cerchio e il trapezio, non riportano solo al numero di bravura, ma diventano necessari portatori di segno del personaggio e sono parte integrante della scenografia o dei costumi delle protagoniste. Le artiste prendono il volo, anche grazie al rigger e performer Michelangelo Merlanti, così da andare a dipingere la “tela della scena”, tra terra e cielo. Inoltre, in forma di recitativo, Ivan Ieri riporta frammenti dei libretti pucciniani, intervallati da alcune immagini video riprese in live, dallo stesso attore. Di sottofondo, la musica del trio d’archi al femminile con Irene Dosio, Maria Sandu, Nadia Marino”.

Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti è stato concepito in due versioni: un’Opera minor di cinque performer donne, accompagnate dall’elettronica e violoncello di Bea Zanin, in scena con le tre musiciste del trio d’archi; e un’Opera maior che coinvolge un più ampio organico artistico insieme all’Orchestra della Toscana (45 musicisti), diretta da Gianna Fratta, che avrà il suo debutto a novembre 2024 al Teatro Verdi di Firenze.

Calendario

Forma minor (5 artiste in scena, un trio d’archi e una musicista)

Anteprima

  • 7-9 giugno Festival Internazionale Sul Filo del Circo – Grugliasco
  • 16-22 giugno Festival Funambolika – Pescara

Debutto

  • 24 e 25 giugno Caracalla Festival – Roma

Repliche

  • 31 luglio e 1° agosto Festival Veranos de la Villa – Madrid
  • 16 ottobre Salles des Arches presso La Tricoterie – Bruxelles
  • 29 ottobre Istituto Italiano di Cultura – Parigi
  • 14 dicembre Teatro Alfieri – Asti

Forma maior (11 artisti in scena, 45 orchestrali)

  • 30 novembre – 1° dicembre Teatro Verdi di Firenze
  • 4 dicembre Teatro del Giglio Lucca
  • 6 dicembre Teatro Regio di Parma

 

 

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