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Dott. DANIELE G. MASCIULLO - Classe 1976, è nato e risiede a Galatina, in provincia di Lecce. Giornalista. E' editore e direttore responsabile di circoitalia.it Appassionato dell'arte circense, è socio del Club Amici del Circo (C.A.de.C). Il blog personale è www.danielemasciullo.com

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“Torino Fringe Festival”, teatro off e arti performative tra i più originali

Sino al prossimo 2 giugno, la XII edizione del “Torino Fringe Festival”, il festival di teatro off e delle arti performative tra i più originali d’Italia, mette in scena a Torino 154 repliche di 27 spettacoli, tra cui 6 prime assolute, e 14 eventi speciali in 17 giorni in 16 spazi performativi con 38 compagnie nazionali e internazionali selezionate tra più di 700 artisti candidati.

Palcoscenico: l’intero capoluogo piemontese, dal centro alla periferia, dai luoghi considerati più canonici a quelli off, anticonvenzionali e quasi sconosciuti. In programma le parate: una con una marching band lungo il Po, l’altra con incursioni d’opera open air in piazza della Repubblica, i live, le performance sui suoni del Moby Dick di Melville, di giocoleria e sulla voce, i talk e i workshop, gli spettacoli visionari e surreali, quelli che si fanno satira feroce sull’attualità (le guerre, il sesso, la femminilità e la mascolinità, la rete) e quelli liberamente ispirati ai testi di Dostoevsky, all’Amleto di Shakespeare con le maschere della Commedia dell’Arte, all’Ulisse di Joyce in un’inedita fusione di parole e musica, o a personaggi come Pasolini e il Leonardo Da Vinci de Il Codice del Volo.

Tra i protagonisti: Carrozzeria Orfeo, la compagnia definita popolare e profonda, divertente e irriverente, cruda e fortemente poetica. Igor Sibaldi, lo scrittore, studioso di teologia e storia delle religioni. Marco Ripoldi, l’attore che ha studiato giurisprudenza per poi finire nei più grandi teatri italiani a recitare al fianco di Paolo Rossi. I Moderni, il gruppo musicale salito alla ribalta durante la V edizione del talent show X Factor. Bandakadabra, la marching band che si è affermata come una realtà unica nel suo genere. Sofija Zobina, attrice di origine lituana di cinema e teatro. Marianna Folli, vincitrice del Premio Troisi 2023 come migliore attrice comica. Stefano Santomauro, nel cast del film The Return con Ralph Fiennes e Juliette Binoche, di prossima uscita. Giuseppe Scoditti, ne Il sol dell’avvenire in concorso all’ultimo festival di Cannes. Giorgia Mazzucato, premiata come miglior artista al San Diego International Fringe Festival nel 2017. Alessandro Ciacci, il comico riminese che si è affermato nel panorama della nuova comicità come uno dei talenti più originali e coinvolgenti, vincitore del Premio Alberto Sordi nel 2022. Annamaria Troisi, diplomata nel 2021 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti. Massimiliano Loizzi, volto de Il Terzo Segreto di Satira. Gianni Spezzano, attore, drammaturgo e regista teatrale.

Tema: “Arcadia Crossover”, un invito all’esplorazione di un futuro armonioso, ispirato dalla visione utopica di Arcadia, un luogo simbolico di pace e profonda connessione.

“Il Torino Fringe Festival – spiega Cecilia Bozzolini, direttrice del Torino Fringe Festival – celebra il suo 12° anniversario con una nuova edizione dal titolo “Arcadia Crossover”. Per due settimane, la città si trasforma in un vivace crocevia di teatro e arti performative, portando la creatività in luoghi inusuali e nel cuore della vita quotidiana. Con il tema “Arcadia Crossover”, quest’anno il festival tenta di offrire uno stimolante punto di vista sull’attualità attraverso l’espressione artistica, con un programma che abbraccia la contemporaneità in tutte le sue forme. Attraverso la convivenza dei diversi generi e linguaggi artistici emergono profonde riflessioni sul senso e la qualità della vita vissuta nella complessità del mondo contemporaneo, lasciando aperti interrogativi importanti e urgenti. Le varie sensibilità degli artisti danno forma a una programmazione diversificata in cui i linguaggi della scena, i generi e le modalità si intrecciano per dare forma al presente. Ringraziamo le istituzioni e il pubblico che hanno sostenuto l’iniziativa nel corso degli anni, rendendo possibile anche questa edizione”.

Per l’assessora alla Cultura della Città di Torino la dodicesima edizione del Torino Fringe Festival, con il suo ricco e variegato programma di spettacoli teatrali, performance, dibattiti ed eventi speciali, si presenta come un’opportunità estremamente stimolante. Senza paura di affrontare anche i temi più controversi dell’attualità, quali le guerre, la lotta alla mafia o le battaglie per i diritti civili, ogni spettacolo del festival porta con sé un bagaglio di significato e di riflessione che stimola il pubblico a guardare al mondo che lo circonda e a confrontarsi. La capillarità degli eventi proposti dal Torino Fringe Festival su tutto il territorio cittadino sottolinea l’impegno per rendere la cultura accessibile a tutte e tutti.

Gli eventi speciali
La parata dei Bandakadabra inaugura il Torino Fringe Festival. Lungo il Po, dal fronte Gianca ai Murazzi al Magazzino sul Po si muove la Fringe Opening Parade guidata dai Bandakadabra, una potente marching band capace di affrontare qualsiasi linguaggio musicale con una travolgente carica di energia. Nata a Torino, vanta una frenetica attività live che l’ha portata ad esibirsi in tutta Europa: dal Paleo Festival a Suoni delle Dolomiti passando per Jazz sous les pommiers, il Premio Tenco, il Festival della Mente e Musicultura, collezionando più di 400 repliche tra rassegne teatrali e musicali, festival di strada e dividendo il palco con Vinicio Capossela, Arturo Brachetti, Malika Ayane, Willie Peyote e Samuel, cantautore e voce dei Subsonica. Itinerante, in anteprima nazionale, sono le incursioni d’opera open air “Arie all’Aria”: un intero coro di eccentrici cantattori si riversa nelle strade e utilizza i luoghi della città come scenografie naturali per rappresentare alcune delle scene più conosciute dell’opera lirica. Per questa anteprima il ComiCoro è accompagnato dai musicisti della Banda Cauda con cui esplora i confini tra opera lirica e swing, clown e teatro di strada per invadere tram, mercati e piazze con reinterpretazioni comiche delle più famose arie d’opera (sabato 25 maggio, ore 17, piazza della Repubblica). In anteprima assoluta anche “Moby Dick, uno studio” tratto da Moby Dick di Herman Melville. In una “selva” di microfoni l’attore, in un gioco rocambolesco, ricrea la voce narrante di Ismaele, i discorsi di Achab, il verso delle balene, la caccia e il mare, il suono del mare associato a delle preghiere scritte ad hoc. Una performance che riesce a restituire la profondità, il mistero e la sacralità di questo romanzo giocando a evocare scene e situazioni attraverso la mimetica e il suono (25 e 26 maggio, ore 18.30 e 19.30, S. Pietro in Vincoli). Carrozzeria Orfeo ripropone a dieci anni di distanza uno dei suoi spettacoli più visionari e surreali “Robe dell’altro mondo. Cronache di un’invasione aliena”, in una versione completamente rielaborata che si muove sul confine tra teatro e performance. Il progetto è il frutto della collaborazione con Le Canaglie ed esplora i molteplici legami tra la drammaturgia contemporanea e il linguaggio dell’illustrazione. Lo spettacolo si sviluppa intorno al tema delle “paure metropolitane”, ovvero l’insieme delle fobie e delle tensioni sociali che innegabilmente caratterizzano e condizionano la nostra quotidianità (sabato 1 giugno, ore 21.30, TPE Teatro Astra).

Tre i talk in programma. “FNAS Showcase Off”, una giornata tra le sale del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile Torino con 6 giovani compagnie selezionate nella rosa di artisti che hanno partecipato a FNAS Showcase o alla open call e accompagneranno il percorso di visita del museo in una modalità informale e partecipata (giovedì 23 maggio, ore 17.30, Mauto). “Le arti quali strumento di cambiamento”, restituzione del progetto “Onda Pazza – il filo della memoria” che ha creato momenti di riflessione e divulgazione sul tema mafia e legalità coinvolgendo 35 scuole di 7 regioni attraverso incontri con i testimoni, laboratori creativi, produzione di materiali originali, podcast, graphic novel. Il progetto è coordinato da FNAS – Federazione Nazionale delle Arti in Strada in collaborazione con associazione Crab e Stalker Teatro, ideato da Teatro dei Vento dell’Emilia-Romagna con il Ministero dell’Istruzione (giovedì 23 maggio, ore 15.30, Mauto).

“Nuove visioni sistemiche per il rapporto tra cultura e territorio”, una conversazione aperta tra enti culturali che fanno del rapporto con il territorio urbano e non urbano uno dei lori punti di partenza mettendosi in gioco per creare nuove connessioni tra produzione culturali, persone e territorio (mercoledì 29 maggio, ore 18, Lombroso 16). In programma anche il workshop di creatività con Igor Sibaldi per scoprire e allenarsi in 12  tecniche di creazione, tutte interiori, semplici e all’inizio incredibili, immediatamente efficaci(sabato 25 maggio, ore 10-16, Toolbox Coworking). E, ancora, la messa in scena del testo vincitore del Premio di drammaturgia “Play with Food 2022”: “Memorie di una Cassiera” di Marta Zen con Federica Bonani. La cassiera, che inizia la sua giornata di lavoro accanto al suo nastro trasportatore, il suo lettore scanner, fa entrare nella sua wunderkammer quotidiana di clienti, prodotti, ordinatamente al loro posto, problemi e soluzioni. Parla di piccoli episodi, di luoghi comuni, di eventi trascurabili attivando un processo di rivoluzione e svelamento rivelando di essere una medium, una pizia immortale, un ruolo indissolubilmente legato a quello dei suoi clienti, gli esseri umani (25 e 26 maggio, ore 19, Off Topic). Si rinnova, infine, il Premio Letterario Fringe per drammaturghi, in collaborazione con la casa editrice SuiGeneris. Il Premio è destinato alle opere inedite di teatro in italiano o in traduzione. Nell’ambito della collaborazione, l’happening degli autori della casa editrice indipendente di Torino con la lettura teatrale di “Don Chisciotte sulla luna”, vincitori della prima edizione del Premio Letterario Fringe; la presentazione della raccolta di racconti accompagnata da musica “Porto Palazzo”; la lettura teatrale di “Come nei giorni migliori” con l’autore Diego Pleteuri e gli attori della scuola del Teatro Stabile di Torino Matteo Federici e Samuele Finocchiaro (giovedì 30 maggio, ore 18.30, CX Turin Regina Student & Explorer Place).

Gli spettacoli
Sei, quest’anno, gli spettacoli in prima assoluta. “Netamiau perché sei morta. Ingiunzione a una bambina” di Lo Stagno di Goethe e Unione Culturale F. Antonicelli, una fiaba cruda, con l’accompagnamento live di una violoncellista, che si fa satira feroce e spinge a riflettere su situazioni attuali: la strategia della menzogna imperante, i genocidi subiti usati come carta di credito per commetterne altri, l’industria della violenza e le guerre sistematiche che riducono interi popoli a carne da macello, mero fattore di un calcolo economico e geostrategico (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Tingel Tangel). “Ridicola” di e con Annamaria Troisi, liberamente ispirato al racconto “Il sogno di un uomo ridicolo” di Dostoevskij e riadattato al femminile, è la storia di una prostituta, di una donna e del suo dolore, un dolore silenzioso e sapientemente nascosto agli occhi di un mondo che vede e che finge di non vedere (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Lombroso 16). “IO AMO ITALIA”, il primo testo da autrice e interprete di Sofija Zobina, è un monologo semiautobiografico in cui un’attrice vorrebbe parlare con il pubblico ma viene costantemente interrotta da sua madre, una spogliarellista straniera. Nata in Lituania nel ’99, Sofija Zobina si laurea in recitazione alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, al cinema ha lavorato con Alice Rohrwacher (La Chimera) e Maurizio Nichetti (Amiche Mai), ha partecipato a serie tv Netflix e Rai (Summertime, Il Clandestino) e a teatro è stata diretta da Serena Sinigaglia e Maurizio Schmidt (dal  21 al 26 maggio, ore 20, Vinile). “Il fuoriclasse” di e con Marco Ripoldi, nasce nella periferia di Milano, figlio del noto mister della squadra di calcio e della maestra storica del paese. Fin da subito vive una doppia pressione, a scuola e in campo. Di solito chi da piccolo va bene a scuola non è forte a giocare a calcio e chi è forte a giocare a calcio difficilmente va bene a scuola. Il protagonista aveva la possibilità di fallire in entrambe le cose e in un certo senso può dire di avercela fatta. Marco Ripoldi studia giurisprudenza per poi finire sui palcoscenici per colpa del comico Paolo Rossi. Dal 2011 è uno dei volti noti de Il Terzo Segreto di Satira, collettivo che dal web è arrivato al cinema con l’opera prima Si muore tutti democristiani di cui è protagonista. Ha lavorato anche con Elio Germano, Claudio Bisio, Neri Marcorè, Dario Fo, Enzo Jannacci (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Vinile). “Papessa. Sappiate che è uno spettacolo transfemminista”, scritto, diretto e interpretato da Giorgia Mazzucato, è ambientato a Tor Picarata, un borgo di fantasia che sembra un po’ l’Italia, popolato da personaggi particolari: un’attrice borghese, un sindaco deciso a riportare ordine, decoro, presepi e natalità nel paese, un’anziana cassamortara credente che parla un dialetto tutto suo e un qualsiasi #totallmen. Tutti si incontrano per l’arrivo della papessa (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Tingel Tangel). “Ancora Non Sono Idoneo A – #ilmitodiPerseo” di e con Gianni Spezzano è uno spettacolo in chiave ironica ispirato al mito di Perseo. Tra dèi aiutanti, vendicativi e assurdi, il viaggio metateatrale di Perseo conduce attraverso i profondi schemi comportamentali automatici che spesso rendono la vita molto difficile (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Casa Fools). Dalla Svizzera arriva “La forme de l’âme” con una performer dal vivo, Elena Boillat, musica elettronica e proiezioni dall’alto in un ambiente pervaso dal fumo. Luce e corpo si animano, si dividono, si inseguono per poi sparire nel nulla. Lo spettacolo è una coproduzione di Utopianbody, un collettivo della Svizzera italiana che sostiene e promuove artisti e progetti nel campo delle arti performative e Oggimusica, un’associazione con sede a Lugano che sostiene produzioni nelle più disparate istanze del presente musicale (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 19.30, Off Topic). Da una coproduzione italo-franco-spagnola prende forma “Rotten Hamlet. Una storia a brandelli” con le maschere originali della Commedia dell’Arte di Teatro delle Temperie e Teatro Strappato, tratto da Amleto di William Shakespeare. Un Amleto cinquantenne estrae da una ventiquattrore la corona d’oro che fu di suo padre e solleva un impolverato telo bianco svelando l’antico trono di Elsinore. Ofelia, Polonia, la regina e il re Claudio sono, grazie alle meravigliose maschere, personaggi deformati, consunti e trasformati dall’immaginazione dello stesso Amleto che, sopravvissuto alle note vicende shakespeariane, ripercorre le fasi salienti della propria storia (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21, Off Topic). Da Lione “Ilabyellov. Just another colorful juggling show” di Carlo Cerato è un solo di giocoleria che non utilizza i classici oggetti, in 5 colori: bianco, giallo, magenta, ciano, nero. Apertamente astratto, tra Malevich e Kandinsky, ma con un carattere ironico e surrealista alla Norm MacDonald è un collage in stile Folk Circus di giocoleria, musica, luci, costumi, battute (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Off Topic). “Gran Passato. Canzoni storie e qualcos’altro” con I Moderni è uno spettacolo tra stand-up comedy e musica live, uno show interattivo eseguito dal vivo (chitarra, cajón e tastiere) e scritto per tre voci, in un semi-perenne medley di canzoni di ieri e di oggi. Tra cover celebri, brani a cappella e giri armonici che tornano e ritornano, si scopre che il grande dono della musica pop è quello di saper parlare ai propri tempi giocando con la musica di tutti i tempi, rendendo l’originalità un concetto del tutto relativo (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Magazzino sul Po). Un estratto dello spettacolo sarà anche un evento speciale per La Giornata della Terra di sabato 20 aprile ai Musei Reali. “L’Ulisse di Joyce. Ovvero: scompisciarsi a Dublino in compagnia di Mr. Bloom”, liberamente tratto da Ulisse di James Joyce, di e con Alessandro Ciacci e Giuseppe Armillotta è un invito per gli spettatori a vivere da protagonisti un’avventura ricca e complessa lasciandosi ammaliare da un’inedita fusione di parole e musica, eseguita dal vivo da Alessio Zanovello, e a esplorare un universo caleidoscopico accompagnato dalle parole di James Joyce ma soprattutto a scompisciarsi dalle risate in compagnia di Mr. Bloom, interpretato dal comico Alessandro Ciacci, da anni nel cast artistico di programmi tv targati Comedy Central (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Lombroso 16). In “Canto Ergo Sum” di Circo Madera la vera protagonista di questa storia “raccAntata” è la voce: l’attrice sfrutta la loop station per registrare dal vivo diversi suoni e sovrapporli l’uno all’altro fino a creare una sorta di orchestra vocale (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Casa Fools). “Affogo” di Gommalacca Teatro è la storia di Nicholas che sogna di diventare un campione di nuoto, ma un evento irreparabile lo costringe a fare i conti con i propri tormenti d’infanzia e la sua vera natura. Il bagno diventa la sua stanza dei ricordi e una piscina abbandonata il luogo dove aleggia lo spettro del fratello. Lo spettacolo è scritto e diretto da Dino Lopardo, attore, drammaturgo e regista teatrale e cinematografico con cui collabora Gommalacca Teatro, la compagnia di teatro di innovazione e residenza per artisti riconosciuta dal Ministero della Cultura (dal 21 al 24 maggio, ore 19.30, Off Topic). “Dio non parla svedese” di e con Diego Frisina per la regia di Ludovico Buldini, è la storia di una tragedia annunciata che non vuole compiersi e che cerca in tutti i modi di rallentare la sua corsa nascondendo abilmente il dolore dietro l’ironia e il cinismo (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Spazio Kairòs). “Generazione Pasolini” con Marta Bulgherini e Nicolas Zappa è lo spettacolo su Pasolini che su Pasolini non è: scanzonato, irriverente, desantificante, profondamente accusatorio, terribilmente onesto e, sempre, imprescindibilmente appassionato (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Tingel Tangel). “Il codice del volo. Dagli studi, i disegni, gli scritti, gli appunti di Leonardo” della Compagnia del Sole racconta la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità, la sua particolarissima personalità, ma soprattutto la sua voglia di conoscere e insegnare. Perché Leonardo voleva volare? Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Lombroso 16). In “I Porci. Una gastronomia machista” un leccese, un piemontese e un casertano – Alessandro Persichella, Simone Miglietta, Manuel Di Martino – si incontrano per creare una sorta di barzelletta documentaristica circa gli stereotipi mondani che li hanno attraversati, uno spettacolo che tratta il macho allo stato brado, riducendolo al ridicolo e alla tortura della tossicità maschile (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Spazio Kairòs). “Le cinque rose di Jennifer” con Marina Bassani di Teatro Selig ruota intorno a un personaggio eccentrico, malinconico e romantico, a tratti istrionico: Jennifer, femminiello che vive nella periferia di Napoli, trascorre le giornate accerchiata dalla sua collezione di scarpe in attesa della telefonata di Franco, uomo con il quale sogna di sposarsi. Il suo unico contatto con il mondo è attraverso il telefono e la radio, verso i quali nel tempo ha sviluppato un rapporto quasi morboso (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Kontiki). “God Save The Sex”, scritto, diretto e interpretato da Stefano Santomauro, è un monologo al vetriolo, una bomba surreale che affronta il delicato e attualissimo tema del sesso nella tipica cifra comica di Santomauro (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Spazio Kairòs). “Parzialmente stremata” è un comedy show di Alessandro Giugliano con Marianna Folli, che attraversa in modo rapsodico tanti momenti della vita di una donna. Tragicomica, fin da quando si ostinava a mettere in scena Agatha Christie, dopo il diploma alla Paolo Grassi Marianna Folli collabora con diversi artisti quali Paolo Rossi, Maurizio Crozza, Fausto Paravidino, Antonio Albanese (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Tingel Tangel). “Storie per la fine del mondo” è un racconto di Massimiliano Loizzi fatto di frammenti di storie tragiche, eppure comiche, che lasciano spazio a risate cariche di speranza. Urgente, profondo e attuale, racconta la crisi della società post-capitalista e di ogni comune essere umano che ha superato i 40 anni, la crisi del Mediterraneo e la crisi ambientale (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Cine Teatro Baretti). “Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa” è un racconto di e con Giuseppe Scoditti che, pur partendo dal mondo dello spettacolo, diventa una storia universale sulla forza dei sogni, su quella che è la sfida, soprattutto per le nuove generazioni, di realizzare i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Giuseppe Scoditti ha fatto un provino per un film di Paolo Sorrentino e non è stato preso. Adesso Giuseppe vuole dire delle cose a Paolo, tutto quello che non gli ha detto dopo quel no. Scoditti è attore e autore, si diploma alla Scuola Grassi nel 2014, ha partecipato a programmi televisivi come Italia’s Got Talent, Quelli che il Calcio e Bar Stella e lavorato al cinema con Pierluigi Ferrandini nel film Percoco, il mostro d’Italia e con Nanni Moretti (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 19.30, Cine Teatro Baretti). “Mis Smarco” di e con Valentina Illuminati porta in scena un’attrice, molte personalità e altrettanti personaggi. Alternando narrazione, dialoghi e monologhi, la protagonista condivide un percorso, una sfida, una trasformazione (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Magazzino sul Po). “L’uomo che sussurrava “aiuto!” di Onda Larsen racconta la storia di Mario, una persona riservata e tranquilla che un giorno qualunque di un mese qualunque dice al suo eccentrico amico Max che diventerà papà. Max, preso dall’entusiasmo, pubblica la notizia sui social: “Mario diventerà Papa”, ma dimentica l’accento ed ecco che, nonostante le smentite, il popolo della rete ci crede, la notizia diventa virale e persino il Vaticano deve trovare il modo di uscire dal garbuglio (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Spazio Kairòs). “A futura memoria” di Crab e Raumtraum parla di un “lui”, che è un vecchio attore e di una “lei”, che è una giovane ragazza. Lui è aggrappato alla vita con le unghie e con i denti, a quella vita da attore di giro e a quei fantasmi del passato più confortevoli dello spettro del futuro. Lei no, racconta un altro tempo, un’altra proiezione in avanti, perché è nel luogo delle possibilità, della speranza, dell’illusione. E questa distanza incolmabile fra loro diventa la loro routine, diventa la stanza-gioco in cui interpretare una versione di se stessi (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Kontiki). “La tecnica della Mummia. Difensore d’ufficio” di AMAranta Indoors è una storia di rigenerazione sociale, che avviene grazie a uno degli strumenti più potenti in possesso dell’essere umano: l’immaginazione. I due protagonisti iniziano a salvarsi proprio nel momento in cui attuano il gioco della messa in scena del finto processo, un gioco (che è poi quello del teatro) che da sempre permea la natura dell’uomo, facendoli tornare per alcuni istanti bambini (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Lombroso 16).

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